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lunedì 22 aprile 2013

Harry a pezzi

Harry a pezzi


Harry Block è uno scrittore che cerca, seppur in maniera scomposta, di mettere un pò di ordine nella sua vita, soprattutto quella sentimentale, all’insegna del tradimento e dell’insoddisfazione. La sua crisi personale mette a rischio anche la sua creatività artistica. Troverà pace solo nell’arte. Irriverente, sfacciato, dissacrante, blasfemo, ironico, divertentissimo e a tratti anche un pò nostalgico.. E’ uno dei migliori film di Woody Allen, soprattutto per quanto riguarda la struttura narrativa. Le invenzioni abbondano in questo film dal ritmo veloce e leggero, ma non privo di intelligenti riflessioni alleniane su: religione, umana sofferenza, relazioni sentimentali, sesso, morte. Nonostante la struttura rapsodica, a livello tematico è più solido di quel che appare. Può sembrare disconnesso, disarticolato, ma non lo è. Sfilano una dozzina di personaggi, tenuti in gioco da una maestria narrativa d’alta scuola. Molto originale, anche dal punto di vista visivo, con la memorabile invenzione di R. Williams “fuori fuoco” e l’accattivante sequenza di Harry che scende all’inferno e incontra il Diavolo, impersonato dal suo migliore amico. Ricco di battute esilaranti e momenti di vera comicità, è un film diretto, esplicito, sincero. Per i fan di Allen è un vero gioiello. Con Harry a pezzi il regista sceglie una via leggermente diversa rispetto ai suoi film precedenti: più controversa, cinica, spietata, allontanando, lievemente, i risvolti melodrammatici caratteristici delle sue migliori pellicole. E’ anche il film dove si vede il più sregolato Allen di sempre: bevitore, rapitore, inguaribile infedele, egoista. Ma la sua è una dignità personalizzata, una ricerca della verità che trova le sue risposte non nella vita, ma soltanto nell’arte. Tra battute a raffica e situazioni paradossali Allen rinnova il suo stile comico, introducendo, molto spesso, ingredienti surreali o visionari. La commedia ne trae vitalità e brio. Un elogio ai colori e alle luci di Carlo Di Palma, ma soprattutto al folto cast di attori assolutamente strepitosi, con una bravissima J. Davis.



Danilo Cristaldi

venerdì 13 febbraio 2009

Woody's Time


"In quel periodo uscivo con una ragazza e dovevamo sposarci, ma c'era un conflitto religioso. Lei era atea e io agnostico. Non sapevamo senza quale religione educare i figli."

sabato 17 novembre 2007

Quiz sui film di Woody Allen






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sabato 23 giugno 2007

Manhattan








Regia di: Woody Allen
Attori: Woody Allen, Diane Keaton, Michael Murphy, Mariel Hemingway, Meryl Streep.
Genere: Commedia
Durata: h 1.36
Nazionalità: USA 1979




Recensione
La trama del film è incentrata sulla confusa vita amorosa di Isaac (W. Allen). Divorziato dalla moglie (M. Streep) che lo lascia per un'altra donna, Isaac inizia una relazione con una diciassettenne fino a che non scopre di essersi innamorato dell'amante del suo migliore amico. Manhattan rientra sicuramente tra i film più belli di Allen, se non il più bello, con una New York splendidamente fotografata nel bianco e nero di Gordom Willis. Sublime tutta la scena iniziale che si conclude con una Manhattan di sfondo per dei fuochi d'artificio. Ammirevole la scena in cui la Keaton e Allen adagiati nella panchina si godono la veduta.

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